Il suo nome botanico “Prunus Persica” fa riferimento alla Persia dove la sua coltivazione era particolarmente diffusa durante l’antichità. Arrivò in Grecia nel 300 a.C. quando Alessandro Magno introdusse il frutto in Europa, dopo aver conquistato la Persia.
La pesca viene coltivata oggi nelle zone più fertili di Imathia, che detiene lo scettro della produzione greca. Il terreno fertile, l’esperienza pluriennale e le conoscenze specialistiche degli agricoltori e le condizioni climatiche ideali danno l’opportunità per lo sviluppo di un frutto ricco di succhi, aromi e gusto. La pesca contiene proteine, carboidrati, quantità di vitamina C ed E, è ricca di antiossidanti, fibre, fosforo, biotina, ferro e calcio.